Nonostante fosse presente nel nostro paese già da anni, a nessuno sarà sfuggito il boom del padel e l’aumento esponenziale dei suoi praticanti proprio a cavallo tra 2020 e 2021, nel periodo di relativo allentamento delle restrizioni legate al contenimento del Coronavirus.
Complici alcune normative che vietavano di giocare a calcio e calcetto e stabilivano la chiusura delle palestre, tennis e padel sono diventati in brevissimo tempo due delle poche attività concesse agli sportivi, che si sono riversati sui campi di tutta Italia desiderosi di rimettersi in forma… e di sfogarsi.
Il padel, la nuova terapia degli italiani
Uno dei motivi del grande e repentino successo di questo sport, infatti, sta proprio nel fatto che permette di scatenarsi in campo senza particolari conseguenze: ci si sfida in coppia su un rettangolo molto simile a quello del tennis, ma racchiuso entro pareti di plexiglass che permettono alla palla di rimanere in gioco dando al giocatore la possibilità di sfruttarne il rimbalzo a proprio favore. Di fatto, troverete che per certi versi assomiglia allo squash così come abbiamo imparato a conoscerlo da film e telefilm made in USA.
Per questo motivo le partite, dall’andamento veloce, sono dinamiche e aggressive al punto giusto e hanno attirato quegli sportivi alla ricerca di un’attività con la quale sfogare frustrazioni e stress giornalieri. Non esitiamo a definire il padel, allora, una forma di terapia fisica che ha continuato ad avere tantissimi aficionados anche una volta rientrata l’emergenza Covid.
I motivi vanno al di là dell’aspetto meramente psicologico: giocare a padel costa poco, permette di stare in piccoli gruppi in allegria e non serve un equipaggiamento particolare, o nemmeno lezioni, per iniziare ad accostarvisi. Se poi si intende continuare… ma questa è un’altra storia!